Seat Marbella, quando la Panda si vestì alla spagnola

2023-03-08 14:30:30 By : Mr. Mike M

Nel 1984, dopo oltre 30 anni, la lunga collaborazione tra Seat e Fiat che nel '51 aveva letteralmente fatto nascere la Casa spagnola terminò. Il colosso torinese stava trattando con il governo spagnolo un aumento di capitale che avrebbe dovuto dare nuova linfa al marchio di Martorell, ma anche più controllo a Mirafiori, e il mancato accordo finì per sancire la separazione.

Il fatto è che all'epoca oltre la metà della gamma Seat era ancora rappresentata da modelli Fiat prodotti e venduti su licenza, i quali, con la fine degli accordi, si sarebbero presto trovati in violazione dei diritti di proprietà intellettuale degli ex-alleati. Tra questi c'era anche la popolarissima Panda, lanciata due anni prima, che dovette "trasformarsi" in un nuovo modello ribattezzato Marbella.

Intendiamoci, il cambiamento non fu immediato, anche se il nome Marbella era comparso già dal 1983 per indicare un allestimento speciale della Seat Panda e fu adottato come nome del modello rinnovato nel 1986, anno dell'avvicendamento.

Nel frattempo, la dirigenza chiese a Giorgetto Giugiaro, autore della linea della Panda, di disegnarne una versione rimodellata cambiandone un po' i tratti, ma senza rinunciare all'essenzialità e all'economia che erano le armi dell'utilitaria.

Le modifiche si concentrarono sulle forme di fari e cofano, più inclinati e trapezoidali i primi, più avvolgente il secondo, e secondariamente del portellone e dei fascioni, che diedero alla nuova nata un aspetto più fresco e personale. Il resto lo fecero alcune accortezze produttive, come i rivestimenti più estesi delle portiere interne e altri dettagli che risultarono talvolta persino più curati rispetto ai modelli base delle Panda originali.

La struttura rimase tuttavia quella del modello di origine, portandosi dietro le sospensioni posteriori a balestra che nel frattempo, sulla Fiat Panda ristilizzata uscita proprio nell'86 avevano lasciato il posto all'assale Omega e alle molle elicoidali. Quanto ai motori, si ripartì dai propulsori della Seat Panda 35 e 40, ossia i piccoli quattro cilindri di 843 e 903 cc da 34 e 39 CV, su cui gli accordi per la produzione su licenza proseguirono.

La Marbella non ricevette evoluzioni rilevanti, a parte aggiornamenti dei motori, soprattutto il "900" che nel '97 fu addirittura dotato di accensione elettronica e un nuovo cambio di origine Volkswagen, diventata proprietaria di Seat proprio nell'86.

Il Gruppo tedesco, dopo un'iniziale collaborazione avviata subito dopo il mancato accordo degli spagnoli con Fiat, si era infatti assicurato nell'anno di lancio della Marbella il pacchetto di maggioranza della Casa spagnola, iniziando ad esportarne i prodotti in tutta Europa tramite la sua rete commerciale.

Grazie alla semplicità e al prezzo contenuto, l'utilitaria iberica riscosse quindi un buon successo tanto "in casa" quanto su mercati esteri, finendo per essere venduta anche in Italia e diventare così rivale del modello da cui derivava, fino all'uscita di scena nel 1998. Complessivamente, Seat produsse in 12 anni quasi 600.000 Marbella.

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