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2023-03-08 14:33:06 By : Mr. Jeffrey Liang

Benelli TRK 800, Ducati Multistrada V4 Rally, Honda Transalp XL750, Suzuki V-Strom 800DE e Yamaha Tracer 9 GT+. A voi la scelta, tre le attese tourer del 2023

Decine di anni fa, per viaggiare si utilizzavano le moto tourer, moto di grossa cilindrata molto carenate e con grosse capacità di carico. L’alternativa, per i più sportivi, erano le sport tourer, moto più leggere, con cubatura sui 1.000 cc, con freni e sospensioni da moto sportiva. L’evoluzione del rider però, ha voluto moto differenti, come le enduro stradali e le crossover. Le prime sono offerte con la ruota anteriore da 21 o 19 pollici, le seconde, con entrambe le ruote da 17 pollici. Due modi simili, ma con diverse caratteristiche per affrontare la strada. In generale, vale la regola che il 17 è più indicato per l’uso stradale, mentre il 19, ed ancor di più il 21, consente più sicurezza e tranquillità quando si affronta un tratto sterrato.

Sia chiaro, non sono delle tourer vere è proprie, ma sono perfette per viaggiare. Perché? Sono protettive, possono essere caricate come muli, vanno bene da soli come in due, con due ruote giuste (tassellate) possono affrontare praticamente ogni percorso, e molto altro ancora. Quali sono le più attese per il 2023? Parliamo di moto che troverete in concessionaria naturalmente, e ne abbiamo identificate cinque, due ruote di diverse fasce di prezzo, appena presentate e pronte a portarvi ovunque desideriate! Benelli TRK 800, Ducati Multistrada V4 Rally, Honda Transalp XL750, Suzuki V-Strom 800DE e Yamaha Tracer 9 GT+.

In ordine alfabetico, la prima della selezione è la Benelli TRK 800, adventure della Casa pesarese che spera di replicare il successo della moto più venduta in Italia, la TRK 502 X, con un propulsore che cresce a 754 cc e componentistica di maggior pregio rispetto alla sorellina. Ha un’estetica estremamente particolare, con linee affusolate e dinamiche, con quei fanali a doppia arcata, full LED e dotati di DRL. Il cupolino è regolabile, e di serie abbiamo i paramani ed i deflettori, così come franco fabbrica è il cavalletto centrale. Il serbatoio ospita 22 litri, mentre il cruscotto è dotato di un display TFT a colori da ben 7’ pollici.

Passiamo a motore e ciclistica. Il propulsore è un bicilindrico quattro tempi, raffreddato a liquido, da 754 cc, con potenza di 76,2 CV a 8500 giri/min e coppia di 67 Nm (6,8 kgm) a 6500 giri/min. Come vedremo per le altre due 800 di questo redazionale, è però il più “povero” come potenza e coppia. La frizione con asservimento di coppia e funzione antisaltellamento è in bagno d’olio; a sei velocità il cambio. Per la ciclistica abbiamo un telaio a traliccio in tubi con piastra in acciaio ad alta resistenza.

Superiore invece, la forcella upside-down Marzocchi con steli da ben 50 mm, regolabile in estensione, compressione e precarico molla. Dietro abbiamo un forcellone in alluminio oscillante con monoammortizzatore centrale regolabile nel precarico molla e freno idraulico in estensione. L’impianto frenante è Brembo. I cerchi a raggi tubeless da 19’’ all’anteriore e da 17” al posteriore sono in lega di alluminio e montano pneumatici 110/80-19 e 150/70-17. Sarà disponibile in tutte le concessionarie Benelli a partire da metà 2023. Il prezzo è in via di definizione, ma si parla di 10/11.000 euro.

Saliamo di livello, per “toccare” la più costosa del lotto, la Ducati Multistrada V4 Rally, che può contare su sospensioni semiattive dall’escursione maggiorata. Non mancano pedane pilota più ampie, con profilo più marcato e inserto in gomma rimovibile e sulla strategia di controllo Skyhook DSS EVO. La Multistrada V4 Rally è dotata inoltre di funzionalità Autoleveling, che garantisce un assetto costante al variare della configurazione pilota, passeggero e bagagli. La Multistrada V4 Rally offre poi i cerchi a raggi alleggeriti di serie e a protezioni motore rinforzate. Da 30 litri, il serbatoio. Il parabrezza è maggiorato, il codino è allungato e l’attacco valigie è più arretrato. La Multistrada V4 Rally ha poi la funzione Easy Lift: attraverso l’apertura dell’idraulica delle sospensioni al key-on, riduce lo sforzo necessario per il sollevamento della moto dal cavalletto laterale ( si comprime la forcella e l’ammortizzatore). Il cavalletto centrale è di serie.

Come per la Multistrada V4, anche la Rally è stata equipaggiata con un sistema radar anteriore e posteriore, a supporto dei sistemi di Cruise Control Adattivo (ACC) e Blind Spot Detection (BSD). Il cruscotto è un TFT a colori da 6,5 pollici. Non manca l’ABS Cornering, le Ducati Cornering Lights (DCL), il Ducati Wheelie Control (DWC) ed il Ducati Traction Control (DTC). Oltre ai quattro Riding Mode (Sport, Touring, Urban ed Enduro) della Multistrada V4 standard, sulla Rally abbiamo la modalità Enduro, che “taglia” la potenza. Il motore? Il V4 Granturismo da 1.158 cc (pesa 66,7 kg) è in grado di erogare 170 CV a 10.750 giri e 121 Nm a 8.750 giri.

A livello ciclistico, abbiamo il telaio monoscocca in alluminio, con forcellone bibraccio. La Multistrada V4 Rally è proposta esclusivamente con i cerchi a raggi tubeless ed è proposta in tre diversi allestimenti. L’Adventure Radar, dotato di Adaptive Cruise Control e Blind Spot Detection, l’Adventure Travel & Radar, che aggiunge le valigie laterali in alluminio, manopole e selle riscaldate, e la Full Adventure, che completa quest’ultimo equipaggiamento con il silenziatore Akrapovič omologato e il parafango anteriore in fibra di carbonio. La Ducati Multistrada V4 Rally arriverà nelle concessionarie a partire da febbraio 2023 nelle due colorazioni Ducati Red e Brushed Aluminium & Matt Black, quest’ultima con serbatoio in alluminio spazzolato a vista. La versione in rosso costerà 27.490 euro mentre per l’altra, servirà sborsare 500 euro in più.

Ritorniamo con i piedi per terra, e parliamo della nuova Honda Transalp XL750, moto elegante, semplice, essenziale. Il cruscotto offre un il display TFT a colori da 5″ che fornisce la connettività del sistema Honda Smartphone Voice Control (HSVC) per dispositivi Android e IOS. L’illuminazione è full LED, gli indicatori di direzione sono a disattivazione automatica ed integrano il sistema di segnalazione della frenata di emergenza ESS (Emergency Stop Signal). Tre i colori: il bellissimo Tricolour che rende omaggio alla XL600V originale, il Ross White (Tricolour), con cerchi color oro, ed il Mat Iridium Gray Metallic.

Il motore è un bicilindrico parallelo di 755 cc che eroga una potenza massima di 92 CV ed una coppia massima di 75 Nm. Grazie al Throttle By Wire (TBW), abbiamo cinque Riding Mode: Sport, Standard, Rain, Gravel e User, che agiscono su potenza, freno motore, ABS e controllo di trazione HSTC (Honda Selectable Torque Control) integrato con l’anti impennata. Il telaio è in acciaio con struttura a diamante, che lavora con una forcella rovesciata SFF-CA con steli da 43 mm di diametro. L’ammortizzatore posteriore è Showa, con leveraggio Pro-Link. A frenare la moto, le doppie pinze a due pistoncini. I pneumatici misurano 90/90-21 all’anteriore e 150/70-18 al posteriore. Il serbatoio è da 16,9 L, mentre il consumo dichiarato nel ciclo WMTC è di 23 km/l. Il prezzo, dovrebbe aggirarsi sugli 11.000 euro.

La nuova Suzuki V-Strom 800DE si rifà alla più grande V-Strom 1050DE, a sua volta derivata nelle linee dalla vecchia e meravigliosa DR-Big. Il quadro strumenti multifunzione è un LCD TFT a colori da 5 pollici e l’illuminazione è full LED. A livello di tecnologia, la V-Strom offre il Suzuki Intelligent Ride System (SIRS). La centralina, è dunque in grado di gestire il selettore della modalità di guida Suzuki (SDMS – tre livelli, A, B e C), il sistema di controllo della trazione Suzuki (STSC) con G Modalità (ghiaia), il sistema di accelerazione elettronico Ride-by-Wire, il sistema di cambio rapido bidirezionale, il Suzuki Sistema di avvio facile e l’assistenza ai bassi regimi. Non manca il Sistema di controllo della trazione Suzuki (STCS) e l’ABS a due modalità.

Anche per lei, abbiamo un bicilindrico parallelo, qui da 776 cc con potenza di 84,29 CV a 8.500 giri/min e coppia massima di 78 Nm a 6.800 giri/min. I consumi dichiarati sono di 22.7km/L (4.4L/100km) nel ciclo WMTC. La Suzuki V-Strom 800DE vanta il Sistema di assistenza alla frizione Suzuki (SCAS). Il comando è dunque morbido, anche grazie alla frizione antisaltellamento. Il telaio è in acciaio, il forcellone in leggero alluminio e le pinze dei freni anteriori sono standard. La forcella è a steli rovesciati, marchiata Showa, regolabile nel precarico molla e nello smorzamento in compressione/estensione. Stesso marchio per il mono, dotato di piggyback e pluriregolabile. La Suzuki V-Strom 800DE ha misure dei pneumatici di 90/90-21 e 150/70R17. Il serbatoio del carburante ha una capacità di 20 litri ed il parabrezza è regolabile nell’altezza su tre posizioni. Non mancano i paramani, ed un sottocoppa in plastica. Il prezzo? Anche per lei si parla di circa 11.000 euro.

Chiudiamo con quella che è la moto più tecnologica al momento per la Casa dei Tre Diapason. E’ la Yamaha Tracer 9 GT+, l’unica crossover del lotto. Perché tecnologica? Perché è la prima ad avere il sistema di controllo adattativo della velocità (ACC). Questo controlla automaticamente la velocità di crociera, la decelerazione e l’accelerazione per adattarsi di volta in volta alle condizioni stradali. Quando è attivato, sul nuovo display TFT da 7 pollici, viene visualizzata un’icona verde e da 1 a 4 barre bianche sotto l’icona per confermare la distanza di sicurezza selezionata. L’ACC funziona tra i 30 km/h e i 160 km/h. La Tracer 9 GT+ è il modello di punta della gamma Sport Touring Yamaha e ha di serie il primo sistema di frenata unificata (UBS, Unified Brake System). In caso di emergenza, la moto frena e si ferma da sola.

La Tracer 9 GT+ consente di cambiare marcia usando il nuovo sistema di cambio elettronico di 3a generazione anche quando l’ACC è attivato. Parliamo del cambio elettronico di 3a generazione che consente di scalare senza usare la frizione. Per lei, abbiamo poi il sistema di sospensioni a controllo elettronico (KYB Actimatic Damper System) di nuova generazione, sviluppato in collaborazione con KYB. C’è poi il sofisticato D-Mode (mappe motore), ora integrato con il sistema IMU a 6 assi della moto e con una serie di sistemi di assistenza al pilota sensibili anche all’inclinazione. Quattro le modalità di guida integrate: “Sport”, “Street”, “Rain” o “Custom”. Tutte funzionano insieme al D-mode, al controllo della trazione, al controllo dello slittamento, al controllo dell’impennata e al freno idraulico delle sospensioni elettroniche.

Bellissimi, i nuovi interruttori ergonomici retroilluminati. La sella è regolabile in altezza, ed il freno a disco posteriore è stato maggiorato (diametro aumentato di quasi il 9%). Due gli schemi cromatici: Icon Performance e Power Grey. Non cambia il motore, l’890 cc CP3 (119 CV). L’illuminazione è full LED, con i fari adattivi di serie. Citiamo poi un ampio plexiglass, regolabile su 10 posizioni e le manopole riscaldate regolabili su 10 livelli. Optional, la sella riscaldata su 10 livelli di temperatura selezionabili. Non è ancora stato comunicato il prezzo.

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