Cattive ragazze a confronto: Panigale V4R, M1000RR e Superveloce 1000

2023-03-08 14:33:41 By : Ms. Sally xie

Il filone delle supersportive a sentire molti sono ormai un bel ricordo, uccise dall’estrema sofisticazione voluto dal regolamento scellerato della Superbike, che anno dopo anno ha fatto lievitare il prezzo di una moto che doveva essere “pronto” pista, lasciando ben poca speranza ai clienti storici di potersi ancora permettere una sportiva da usare in strada. Oggi i clienti di questa creature seducenti sono soprattutto appassionati della pista, o qualche spendaccione che vuole il missile esclusivo, per poi rimpiangere per strada la scomodità delle mitiche, e ancora belle, 748 o 996. Mentre le case giapponesi le rimuovono dai listini, come ad esempio Suzuki con la mitica gixxer, le europee tentano il colpaccio, due italiane e una tedesca diventano mecenati di un modo estremo e bellissimo di pensare la moto. Ducati con la nuova Panigale V4R, BMW con la nuova M1000RR e MV Agusta con la nuova Superveloce 1000 Serie Oro. Moto diverse, due nate per la pista e una per incantare per stile e ardimento stilistico, sono il massimo del desiderio motociclistico, vediamole.

La BMW M1000RR è la risposta tedesca al bombardone Ducati. Nata con la lettera M, che in casa BMW è sinonimo di Massima sportività, è chiamata ad essere l’arma teutonica per affrontare in Superbike le case che fino ad oggi l’anno ridotta a comprimaria.

La BMW M RR è la superbike omologata per le corse, ottimizzata sulla pista e perfezionata nella galleria del vento. Le ottimizzazioni aerodinamiche e l'uso del carbonio aumentano notevolmente la velocità massima, spingendola a 314 km/h. il motore è un 4 cilindri da 999cc in linea raffreddato a liquido/olio con 4 valvole in titanio per ogni cilindro e controllo variabile dell'albero a camme di aspirazione BMW ShiftCam, la coppia massima 113 Nm a 11.000 giri/min, rapporto di compressione 13,5:1, 156kW (212 CV) a 14.500 giri/min. Belli sicuramente i tanti particolari della moto, con le pinze freno marchiate la M, i cerchi in carbonio con i colori M sport rosso e blu, abbondanza di parti in carbonio, le grosse ali nella parte anteriore di nuova concezione che garantiscono una spinta di 22,6 Kg di depotenziata a 300 km/h.

Il motore della M RR, con un regime massimo di 15.100 giri/min, pistoni leggeri forgiati a 2 anelli con fasce elastiche ottimizzate per un consumo d'olio significativamente ridotto, valvole in titanio, alberi a camme ottimizzati e, rispetto alla S 1000 RR, bielle in titanio di Pankl più leggere di 340g. Il pacchetto M Competition: il pacchetto M Competition comprende il laptrigger M GPS con relativo codice di abilitazione, gli M Aero Wheel Cover, un forcellone anodizzato alleggerito di 220 g e la catena M Endurance con rivestimento DLC di facile manutenzione. A ciò si aggiungono il pacchetto M in carbonio con componenti di alta qualità realizzati in carbonio a vista e rivestiti con vernice trasparente, il pacchetto di componenti fresati M con il nuovo poggiapiedi M, alleggerito di 150 g, nonché la copertura del passeggero in carbonio e il pacchetto passeggero. Forcella a steli rovesciati, diametro 45 mm, regolabile in compressione, estensione e precarico, mono ammortizzatore con precarico molla regolabile, smorzamento in estensione e in compressione regolabile, ruota posteriore da 200, doppio disco da 320 all'anteriore, ABS Pro (impostazioni Rain, Road, Dynamic, niente ABS Pro in Race e Race Pro 1-3), peso dichiarato 170Kg a secco.

Elettronica capeggiata da un bel display TFT da 6 pollici e mezzo ormai immancabile, possibilità di settare le modalità di guida Pro (modalità di guida Rain, Road, Dynamic, Race, Race Pro 1-3, Pit-Lane-Limiter, Launch Control, controllo dinamico di trazione (DTC) +/- Shift, Wheelie Control, Slide Control, controllo dinamico dei freni (DBC), assistente al cambio Pro). Ausilio alla partenza in salita automatico (HSC) Pro, e... si beh anche il cruise control e le manopole riscaldabili. Sportiva si, ma alla tedesca. Prezzo? Beh "a partire" da 33.950€, ma la lista degli accessori è tanta roba.

La Ducati V4R arriva quest’anno alla mitica soglia di 240cv grazie ai kit per la pista, per la versione “normale” parliamo di 237cv e un prezzo di 43.000€, per i quali la Superbike ha dovuto alzare il price cap. Nulla a che fare con 100 mila, dico centomila, euro della Superleggera, ma è un prezzo da capogiro giustificabile solo da una passione smisurata.

Ducati ha puntato a migliorare la sua V4R in tutte le sezioni. Il cuore della Panigale V4 R è il nuovo Desmosedici Stradale R da 998c, con regime massimo di 16.500cc, una vera primatista, per un totale di 237cv. La maggior efficacia nell’uso in circuito della nuova Panigale V4 R viene ottenuta con l’ampliamento e l’evoluzione dei Power Mode, la nuova visualizzazione Track Evo sul dashboard, le mappe motore con taratura dedicata ad ogni singola marcia, gli affinamenti al DTC e al sistema Ride By Wire, ma anche l’adozione della strategia Engine Brake Control EVO 2, la nuova strategia per il DQS e l’aggiornamento del controllo della ventola di raffreddamento. A differenza della concorrenza però la Panigale V4R riduce leggermente le ali, che però diventano più efficaci grazie ad una forma migliorata.

La maggior efficacia nell’uso in circuito della nuova Panigale V4 R viene ottenuta con l’ampliamento e l’evoluzione dei Power Mode, la nuova visualizzazione Track Evo sul dashboard, le mappe motore con taratura dedicata ad ogni singola marcia, gli affinamenti al DTC e al sistema Ride By Wire, ma anche l’adozione della strategia Engine Brake Control EVO 2, la nuova strategia per il DQS e l’aggiornamento del controllo della ventola di raffreddamento. Per la ciclistica immancabile il forcellone in alluminio monobraccio, accompagnato dal mono Öhlins TTX36 con interasse 316 mm, mentre all'anteriore troviamo la forcella pressurizzata Öhlins NPX25/30. Peso a secco 172Kg.

Sul dashbord a colori va in onda il nuovo Info Mode “Track Evo”, per una visualizzazione immediata delle informazioni necessarie durante la guida in pista. La grafica del dashboard è stata modificata , si differenzia per l’utilizzo un LED Esterno come avviene sulle moto SBK, per l’indicazione del cambio marcia, riducendo i tempi di risposta e migliorando la qualità del feedback fornito al pilota. Prezzo a partire da 43.990€ ma... è possibile farlo salire ancora.

L'unica che non promette soluzioni derivate dalle corse è la MV Agusta, che però ha un pedegree di ben lunga data. Superveloce 1000 serie oro, e gli scarichi in titanio tornano sotto sella quasi come le mitiche canne d'organo. E' sensuale, è esagerata, è sopraffina in ogni parte del suo design. Se le altre due sono bellissime e seducenti, lei è praticamente fuori concorso. I designer MV Agusta, partendo dal passato, hanno osato ancora di più. Il design del codino è fuori scala per qualsiasi voto. Arrivano le alette, non presenti sulla 800, qualcuno storce il naso su quel cupolino retrò, ma... anche le prime su moto dal design moderne destavano "perplessità".

Si parte dalla gloria del passato, dalla 500 del 1972, riportando la sportività ai giorni nostri per lo stato dell'arte del design ma anche della componentistica. I cerchi ruota, in lega di alluminio forgiata, sono stati disegnati in esclusiva per la Superveloce 1000 Serie Oro e si distinguono per l’integrazione fra differenti tecniche costruttive, con le cinque razze integrate da altrettanti raggi.

Il motore è il 4 cilindri in linea da 998cc, 208cv 153KW a 13.000 giri, il peso a secco è di 194Kg. Il telaio è un tubolare in acciaio, all'anteriore troviamo una forcella Öhlins Nix EC oleodinamica a steli rovesciati ø 43 mm con trattamento superficiale TIN, completamente regolabile con freno idraulico in estensione e compressione gestito elettronicamente, regolazione manuale del precarico molla. La sospensione posteriore progressiva, monoammortizzatore Öhlins EC TTX completamente regolabile, con freno idraulico in estensione e compressione gestiti elettronicamente, regolazione manuale precarico molla. Immancabile ormai il gommone da 200 al posteriore.

Elettronica completa, sul display da 5,5 pollici si possono settare cambio elettronico, abs cornering, controllo di trazione su 8 livelli e anti impennata. Prezzo per questo "sfizio" da urlo? Non è ancora ben chiaro ma sono costi da vera Superbike.

Tre creature uscite forse da un conturbante libro di Mino Manara, un tormento per i sogni notturni, soprattutto perché il prezzo è per pochi. Che sia per la strada o per la pista, queste tre top model promettono una libidine senza eguali all'apertura della saracinesca del box, basta ricordarsi che il limite di velocità per strada è ben sotto la mitica velocità warp! E voi? Cosa comprereste.