Abbiamo provato il nuovo multispazio Dacia Jogger Hybrid, la prima auto ibrida del Marchio. Leggi la prova su strada e guarda il video del nuovo test di primo contatto con la Jogger con l’inedita motorizzazione ibrida derivata dalla Clio E-Tech.

Purtroppo assente dall’offerta il motore diesel 1.5 da 115 CV presente sulla scorsa generazione di multispazio Dacia, mentre la nuova motorizzazione ibrida affianca quella 1.0 turbo a benzina o GPL. Jogger anche in versione Hybrid è disponibile in configurazione a 5 o 7 posti ma viene proposto solo con gli allestimenti Expression oppure Extreme.

Ricordo che questo multispazio economico utilizza la piattaforma CMF-B (low spec) la stessa della Sandero. Simile a questa il frontale con proiettori a LED che presentano la nuova firma luminosa Y-Shape così come la griglia, rivista con l’introduzione del nuovo logo DACIA e i cerchi da 15″ o 16″. Idem per gli interni dove la zona anteriore è praticamente identica compreso il sistema multimediale Media Nav con schermo da 8 pollici.

Interessanti le caratteristiche tecniche del motore della nuova Dacia Jogger Hybrid, utilizza un powertrain ibrido con tecnologia Renault E-Tech. Si tratta di un 1.6 aspirato quattro cilindri che complessivamente eroga 140 CV abbinato esclusivamente a un cambio automatico a 6 marce. Presenti inoltre un motore elettrico principale da 50 cavalli che consente la marcia in elettrico e uno starter/generator che lavora anche sul cambio.

Le dimensioni di nuova Dacia Jogger Hybrid sono le medesime della versione benzina /GPL ovvero 4,54 metri la lunghezza, 1,78 m la larghezza e 1,63 l’altezza. Il passo è di 2.89 metri mentre l’altezza da terra è di 20 cm. Anche il bagagliaio rimane invariato e parte da un volume minimo di 212-699 litri sulla versione a 7 posti e arriva 829 litri sulla 5 posti, espandibili rispettivamente a 2085 e 2094 litri abbattendo i sedili posteriori. I due posti supplementari della terza fila pesano 10 kg l’uno e sono anche amovibili.

A seconda delle versioni, Dacia Jogger Hybrid è dotata di barre portatutto modulabili che si trasformano con pochi giri di chiave e fungono da portapacchi integrato in grado di sostenere carichi fino a 80 kg (biciclette, sci, box da tetto, ecc.).

Iniziamo a conoscere la nuova Dacia Jogger Hybrid partendo dal design che evolve quello del precedente Dokker e ispirandosi al frontale della Sandero, in particolare la Stepway. Alla fine del primo sportello invece la linea cambia con un rialzo del tetto di 4 cm che prosegue fino al posteriore, dove troviamo inediti fari verticali che ottimizzano l’apertura del portellone. La gamma del nuovo MPV ibrido è articolata su due allestimenti, Expression ed Extreme che all’esterno si differenziano fondamentalmente per la presenza dei cerchi in lega da 16″ sulla Extreme.

Abbiamo messo alla prova Dacia Jogger Hybrid in Portogallo, affrontando tratti autostradali per poi proseguire su panoramiche strade che affacciano sull’oceano Atlantico, passando per Lisbona. La cosa che si apprezza fin dalle prime curve è che non sembra di guidare un’auto lunga oltre 4,5 m , con un agilità piuttosto buona anche in città.

Come va su strada il nuovo Jogger ibrido? La motorizzazione 1.6 ibrida da 140 cavalli è ancora più brillante del 1.0 turbo GPL disponibile al lancio. In basso il motore elettrico aiuta a sostenere il termico che tuttavia se si richiede potenza per un sorpasso o la guida in salita, diventa molto rumoroso. Infatti il cambio automatico a 6 marce in queste situazioni tende a tenere la marcia ad alti giri per sfruttare il motore termico. La spinta comunque non manca, mentre all’avvio e a basse velocità l’auto viaggia sempre in elettrico. In generale la vettura è abbastanza silenziosa ma cominciano a farsi sentire i fruscii aerodinamici passati i 100 km/h. Presente la “modalità Eco” che limita un pochino le prestazioni e rende più blanda la risposta del acceleratore, mentre non c’è una modalità “EV” per forzare la guida in elettrico.

Lo sterzo di questa Dacia Jogger Hybrid l’ho trovato migliorato, perde quella sensazione di vaghezza alle basse velocità che ho trovato sulla 1.0 GPL e anzi ha un buon feedback alla guida. L’assetto è stato ritarato per via del peso maggiore, è leggermente più rigido ma non ma non è fastidioso su dossi e pavè, dove in linea di massima assorbe bene le sconnessioni. Contenuti il rollio e il beccheggio per il tipo di vettura, ottima la stabilità anche alle alte velocità. L’auto in prova monta pneumatici Continental EcoContact6 205/60 R16.

A bordo gli interni sono molto simili a quelli della Sandero da cui deriva, troviamo abbondanza di plastiche rigide ma ben assemblate. La strumentazione su questa versione è completamente digitale con un piccolo display da 7 pollici, mentre al centro ritroviamo lo schermo touch da 8,0″ del sistema Media Nav affiancato dal pratico porta cellulare orientabile. Sotto questo è presente una presa USB tipo A, mentre un’altra è collocata in basso davanti la leva del cambio. Rimane scomodo da azionare e nascosto il tasto di accensione/spegnimento del motore. Confermo la bontà della posizione di guida, anche con la regolazione in profondità del volante e volando la possibilità di riscaldare i sedili anteriori (su allestimento Extreme). Chi è alto come me 1,70 m troverà scomoda da azionare la leva del cambio quando si passa da “D” drive a “B” brake, perchè è posta troppo indietro a dove uno se la aspetta.

Ottima l’abitabilità posteriore anche su questa versione che non perde capacità di carico poiché la batteria di trazione agli ioni di litio è posizionata al posto della ruota di scorta. Rimane ottimo lo spazio per la testa e per le gambe, con qualche sacrificio sulla terza fila per i più alti. Ritroviamo però il tunnel centrale rialzato di circa 5 centimetri che sottrae spazio per chi sta seduto sulla seconda fila in posizione centrale. Inoltre la posizione della cintura per questo passeggero non è delle più agevoli perché passa dal tetto partendo dalla terza fila.

Tanti i vani portaoggetti a bordo che offrono fino a 24 litri complessivamente, e sull’allestimento Extreme troviamo dei tavolinetti a scomparsa dietro i sedili anteriori. Peccato per il cassettino davanti il passeggero non ha la molla e sbatte quando si apre. Manca ancora la ricarica wireless per il cellulare, mentre è possibile collegare senza cavo smartphone Android e Apple. C’è la retrocamera ma non ha risoluzione HD. Il navigatore andrebbe ottimizzato, spesso arriva in ritardo nel comunicare le svolte e non risulta molto aggiornato.

Davvero contenuti i consumi sulla Dacia Jogger Hybrid con questo powertrain ibrido in configurazione 7 posti, abbiamo rilevato durante la prova un consumo medio di benzina nel misto di 4,9 l/100 km, mentre il dichiarato nel combinato è pari a 4,8 l/100 km. ma c’è anche chi ha fatto meglio di noi arrivando a 3,7 l/100 km. L’autonomia dichiarata con serbatoio di 50 litri è quindi di circa 1100 km. La velocità massima dichiarata è di 178 km/h mentre lo scatto 0-100 km/h viene coperto in 10,8 secondi.

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