Ferrari Purosangue prova, scheda tecnica, opinioni e dimensioni 6.5 V12 - alVolante.it

2023-03-08 14:20:31 By : Mr. Shunye Qiu

Di solito versatilità non è la prima parola che viene in mente quando si parla di Ferrari, almeno così era fino all’arrivo della Purosangue. Questa è la prima Rossa a mettere al centro questo concetto, con caratteristiche mai viste prima in un’auto del cavallino rampante. Le sue forme, ovviamente, sono da sportiva e la guida appagante come ci si aspetta da una Ferrari, però, a differenza di tutti gli altri modelli, la Purosangue è alta da terra come una suv e ha due porte in più (ad apertura motorizzata e controvento) per accedere più facilmente ai due posti dietro: non sono di “fortuna”, ma accoglienti e dotati di ogni comfort. C’è anche un baule degno di questo nome e dotato di un ampio portellone. 

La Ferrari Purosangue c’è solo con il 6.5 V12 aspirato che, in contrasto con le ultime tendenze, non è elettrificato: i 725 CV “galoppano” solo a benzina. Come da tradizione della casa, l’auto è costruita su uno spaceframe in alluminio, che unisce robustezza a leggerezza, dello stesso materiale è anche la carrozzeria (optional il tetto in fibra di carbonio). L’impostazione tecnica segue lo schema transaxle tipico delle granturismo, con il motore all’avantreno e arretrato verso l’abitacolo e il cambio (a doppia frizione con 8 rapporti) al retrotreno. Questo per ottimizzare la distribuzione del peso fra i due assi: per la Ferrari Purosangue si parla di un 49% davanti e 51% dietro.

La trazione è integrale, di tipo inseribile. Di solito lavorano le ruote posteriori, in caso di necessità una trasmissione a due velocità trasmette il moto anche a quelle davanti. Le 4x4 possono restare attive viaggiando fino in quarta marcia e non oltre i 180 km/h. Fra le chicche tecniche, gli ammortizzatori a controllo elettronico (leggi qui per saperen di più), ciascuno dotato di un motore elettrico, quindi indipendenti l’uno dall’altro, che permettono un controllo assai preciso dei movimenti della ruota e hanno reso superflua la presenza della barra antirollio: oltre a regolare le rigidezza del gruppo molla/ammortizzatore, influiscono sul rollio e sul beccheggio della Ferrari Purosangue, e permettono di alzarla di un centimetro. 

Detto della meccanica da granturismo, pur con tutta l’attenzione alla praticità, la Ferrari Purosangue presenta anche un aspetto da granturismo. Ha forme sinuose il cofano molto lungo e l’abitacolo arretrato verso la parte posteriore. Fra i tanti dettagli che colpiscono, i parafanghi molto bombati: creano un gioco di vuoti e pieni con la forte rientranza nella zona inferiore delle porte, snellendo la fiancata. Altro aspetto interessante, i fari (a matrice di led) di piccole dimensioni: quasi invisibili e montati in basso, accanto alla mascherina, hanno permesso di ottenere un frontale penetrante (insolito per una vettura alta da terra). Quelle descritte sono solo alcune delle tante soluzioni che distinguono e danno personalità alla Ferrari Purosangue, più simile a una granturismo “appollaiata” su maxi ruote di 22” (davanti) e 23” (dietro), che a una grande suv.

Oltre all’attenzione per l’estetica, come d’abitudine per le Ferrari più recenti, anche la Purosangue presenta un accurato studio su come indirizzare i flussi dell’aria che lambiscono la carrozzeria. Ne sono esempio i singolari parafanghi flottanti, col codolino (nelle foto, in fibra di carbonio) staccato dalla lamiera: ha la funzione di “sigillare”  aerodinamicamente il passaruota, annullando le turbolenze in questa zona. La striscia luminosa per le luci diurne nel frontale separa due prese. Quella sopra è collegata a condotti interni che spingono l’aria nello sfogo nella zona dei parafanghi anteriori; quella sotto provvede al raffreddamento dei freni. Altra particolarità, gli svasi ai lati del cofano che indirizzano l’aria verso le due ali alla base dei montanti del tetto. Si chiamano Aerobridge e hanno la funzione di ridurre, per così dire, virtualmente la seziona anteriore dell’auto, diminuendo la resistenza all’avanzamento. L’ala sul portellone raccordata alle creste sui lati del tetto è conformata per indirizzare opportunamente sul lunotto, anche per tentare di mantenerlo pulito. Il “tergi”, purtroppo, non c’è. 

Elegante e sportivo al tempo stesso l’abitacolo della Ferrari Purosangue è accogliente, anche luminoso col tetto in cristallo fotocromatico (si può scurire) e offre quattro poltrone singole. Sono avvolgenti, ma non strette, ben imbottite e dotate di regolazione elettrica, funzione di riscaldamento e, quelle davanti, di massaggio. L’elemento di maggior spicco, però, è la plancia, diversa da tutte le altre Ferrari. Ha due cruscotti, uno per  chi guida e l’altro per il passeggero (oltre a gestire i servizi di bordo mostra alcuni dati in tempo reale sulle prestazioni). Al centro, un pomellone che fuoriesce quando lo si sfiora e integrato di display. Serve a interagire con i servizi di bordo, come il climatizzatore e le funzioni massaggio dei sedili. Sotto gli occhi di chi è al volante c’è una strumentazione virtuale chiara, con il bel contagiri a fondo giallo al centro. Peccato che, non essendoci il navigatore di bordo, si debba usare, tramite Android Auto e Apple CarPlay, quello del telefono che viene mostrato a tutto schermo nel cruscotto (manca il comune display nella consolle): ciò costringe a rinunciare alla bella strumentazione e ad alcune informazioni (come il contagiri).

Dati essenziali come la velocità sono riportati, in modo defilato, di lato. Inoltre, la mappa non è visibile dagli altri passeggeri. Come da tradizione, il volante integra la maggior parte dei comandi, attivabili con poco pratiche superfici tattili nelle razze. Più comodo il manettino rosso per selezionare le cinque modalità di guida: Ice (in caso di ghiaccio), Wet (per fondi viscidi), Comfort (per la guida “normale”), Sport (per quella sportiva) e Esc off: disabilita il controlli elettronici e al guidatore è lasciata massima libertà nel domare la Purosangue. Inoltre, premendo il menettino si può svincolare la taratura delle sospensioni dalla modalità inserita e scegliere fino a tre impostazioni: soft, medium e hard. Quanto al baule, certo, i 473 litri di capienza dichiarata con i quattro posti in uso non risultano da record per un’auto che sfiora i cinque metri di lunghezza, ma sono comunque adeguati. La capacità si può ampliare smontando in un attimo la cappelliera e la paratia fra baule e abitacolo, che si possono riporre nel doppio fondo. Giù anche i sedili e lo spazio aumenta.

Alla guida della Ferrari Purosangue ritroviamo tutte le qualità che ci sono piaciute nelle Rosse di ultima generazione, come quella facilità di guida, quella confidenza che ti permette di divertirti, anche raggiungendo prestazioni elevate, con naturalezza e in sicurezza. Nelle modalità sportive offerte dal manettino, come la Sport, il V12 spinge con veemenza accompagnato da un autentico ruggito e bastano poche curve per “dimenticarsi” della non indifferente massa della Ferrari Purosangue (oltre 2000 kg). Ha un rollio davvero limitato, è immediata negli inserimenti in curva e, anche grazie al retrotreno sterzante, sfodera un’agilità sorprendente per un’auto di queste dimensioni. Potenti i freni con dischi carboceramici, la corsa del pedale è breve, sempre ben modulabile. Sterzo diretto, ma non eccessivamente, e nemmeno troppo sensibile, oltre al cambio svelto (non brusco) nei passaggi marcia, fanno il resto. La Ferrari Purosangue aggredisce l’asfalto con una verve da granturismo. 

Nelle modalità sportive, comunque, la Ferrari Purosangue mantiene un comfort più che accettabile che migliora, nettamente, selezionando col manettino la modalità Comfort. Pur con maxi pneumatici ribassati l’assorbimento delle sconnessioni è efficace e l’abitacolo isolato dai rumori. Il rombo del V12, fluido nel funzionamento, è avvertibile come giusto che sia, ma piacevolmente sommesso. Lo sterzo si alleggerisce, i passaggi di marcia sono dolci, e si può viaggiare rilassati e affrontare il traffico con disinvoltura. Una Ferrari a tutto tondo, insomma, questa Purosangue, buona per passeggiare come per correre.

La Ferrari Purosangue è già in vendita a 390.000 euro, inclusi gli interni in Alcantara e pelle, il climatizzatore quadrizona, un sofisticato impianto hi-fi, le sospensioni attive, il retrotreno sterzante, oltre ai principali aiuti alla guida quali il cruise control adattativo e i sensori dell’angolo cieco. Infinite le possibilità di personalizzazione, fra colori e tipo di rivestimenti. In ogni caso, i tempi di consegna sono di almeno due anni. 

PREGI > Aspetto. Ha una forte personalità e unisce efficacemente caratteristiche da crossover con altre propriamente da granturismo. > Comfort. L’abitacolo è accogliente, ben isolato dalle buche e dai rumori. > Guida. È entusiasmante, quanto intuitiva.

DIFETTI > Comandi. Quelli secondari attivabili da superfici tattili nel volante e a sinistra della plancia sono scomodi.  > Navigatore. Non è previsto. Va usato quello del telefono che mal si integra alla strumentazione del cruscotto.  > Tergilunotto. Il flusso d’aria convogliato sul lunotto non basta a tenerlo pulito, serve la spazzola che, però, non è prevista.

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